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Madre-avvocato: La sfida della co-genitorialità

Essere un avvocato donna nel Corporate e M&A non è un compito semplice.

Il ruolo richiede attenzione ai dettagli, pensiero strategico e, spesso, lunghe e imprevedibili ore di lavoro.

Ti ritrovi a gestire clienti difficili che spesso lo sono perchè dalla scelta tra quando dire “si” o “no” dipende la strategia complessiva e futura delle operazioni. Ti è sembrato di riconoscerti in queste righe? Leggi di più qui.

Ma quando sei anche madre e per di più con una separazione in corso, l’equilibrio tra responsabilità professionali e vita personale può sembrare un cammino su una fune (anche se tutto sommato te la sei cavata durante la maternità, ne ho parlato in questo articolo).

Per molte, le sfide della co-genitorialità con un ex-partner aggiungono un ulteriore strato di complessità.

Carriera e genitorialità: quanto sono compatibili?

Il Corporate e M&A è noto per la sua alta pressione e i grandi rischi. Le scadenze sono costanti, i clienti si aspettano spesso risposte immediate, indipendentemente dall’ora e la percentuale delle operazioni rilevanti negli ultimi anni è scesa, facendo aumentare la competizione interna.

Per le madri in questo campo così esigente, trovare l’equilibrio tra trovare e mantenere soddisfazione nel lavoro ed essere presenti per i propri figli può essere difficile.

Quando sei in una situazione di co-genitorialità, questa sfida può diventare ancora più evidente.

Con un altro genitore coinvolto, ci sono:

  • orari da coordinare

  • decisioni da prendere insieme; e

  • potenzialmente stili educativi diversi da affrontare.

Non si tratta più solo di gestire il proprio tempo e le proprie aspettative, ma anche di lavorare con un ex-partner le cui priorità e approcci possono differire dai propri.


 

Affrontare le sfide emotive e logistiche

La co-genitorialità richiede molto più di un calendario ben organizzato.

Esige una grande resilienza emotiva. Essere genitori, e in particolare madri, spesso comporta un profondo lavoro emotivo: nutrire, proteggere e comprendere i bisogni dei propri figli. Quando questa responsabilità viene condivisa con qualcuno che potrebbe non far più parte della tua vita quotidiana, può creare attriti.

Disaccordi su temi come la scuola, le attività extrascolastiche o persino i valori da trasmettere ai figli possono rendere una situazione già complessa ancora più stressante. Inoltre, il passaggio tra l’ambiente strutturato e razionale del mondo aziendale e quello imprevedibile e emotivo della genitorialità può lasciare molte madri esauste.

Un momento prima stai discutendo i dettagli di un’OPA o gli aspetti di una due diligence, un momento dopo provi a spiegare a un bambino di 6 anni perchè deve andare a dormire.

Come si può garantire di essere pienamente presenti per il proprio figlio, mantenendo al tempo stesso il livello di concentrazione richiesto dal lavoro?

Come si evita che un aspetto della vita prenda il sopravvento sull’altro?

Sono domande che molte madri lavoratrici si pongono, spesso sentendosi tirate in direzioni opposte.

Sostenere il benessere emotivo del proprio figlio

Al centro della co-genitorialità c’è il benessere del bambino.

Se su questo è facile concordare, il COME è lo scoglio su cui ci si arena. Mettere in campo la genitorialità è difficile, figuriamoci la co-genitorialità!

Tra i mille impegni di lavoro e genitorialità, è essenziale ricordare che i bambini, specialmente quelli che devono gestire la complessità di due famiglie, devono sentirsi sostenuti, amati e sicuri. Quando percepiscono armonia tra i genitori, anche in un contesto di co-genitorialità, ciò può avere un impatto significativo sul loro sviluppo emotivo.

I bambini captano tensioni e stress, e se si sentono intrappolati nel mezzo dei conflitti, possono sentirsi destabilizzati. Ecco perché è fondamentale mantenere una comunicazione aperta con l’ex-partner, ove possibile (ricordiamoci la regola aurea dei negoziati).

L’obiettivo è creare un ambiente stabile e nutriente che consenta al bambino di crescere serenamente, nonostante le difficoltà tra i genitori.

È altrettanto importante che i bambini si sentano una priorità (non solo a parole), anche nei momenti più impegnativi. Gesti semplici ma significativi—una routine serale regolare, partecipare agli eventi scolastici quando possibile, o semplicemente ritagliare del tempo per chiedere loro com’è andata la giornata—possono fare molto per rafforzare il loro senso di amore e sostegno. I bambini devono sapere di essere importanti, indipendentemente dalle esigenze della carriera dei genitori.

Assicurare che i bambini si sentano apprezzati e amati contribuisce a costruire la loro autostima, intelligenza emotiva e resilienza. Sono più propensi a crescere serenamente dal punto di vista accademico, sociale ed emotivo quando si sentono sicuri dell’amore dei propri genitori. La presenza di due genitori affettuosi, anche in case separate, può migliorare significativamente il senso di stabilità e benessere del bambino.

Un adolescente equilibrato è l’evoluzione di un bambino equilibrato.


 

Supporto (e auto-indulgenza q.b.)

È facile sentirsi isolate in questa lotta.

L’aspettativa sociale che le donne, anche in carriere di alto livello, dovrebbero gestire senza sforzo sia il lavoro che la vita familiare può portare a sentimenti di colpa o inadeguatezza.

Tuttavia, è importante ricordare che non sei sola in questo percorso. A meno che tu non scelga di esserlo: in questo caso sarà più lungo, frustrante e la tentazione di cedere (per una volta non sarà mica la fine del mondo…) passa dall’essere un sollievo momentaneo a un problema.

Molte donne in posizioni simili affrontano le stesse sfide, e non c’è nulla di male nell’ammettere che è difficile. È giusto chiedere aiuto, sia che si tratti di fare affidamento su amici e familiari, cercare aiuto professionale o semplicemente trovare modi per alleggerire il proprio carico.

Prendersi del tempo per sé stesse non è egoismo; è necessario per il proprio benessere e per il benessere del proprio figlio. Ma è facile superare la soglia oltre la quale i bambini si sentono trascurati.

Nei giorni in cui sembra che nulla vada per il verso giusto, concediti un po’ di tregua. La co-genitorialità, in particolare in una carriera impegnativa nel Corporate, non sarà mai facile. Ma è giusto riconoscerlo e affrontare le cose un giorno alla volta.

Bilanciare le esigenze della professione con la maternità, specialmente nel contesto della co-genitorialità, è una sfida continua. Ci saranno giorni in cui sembrerà di avere tutto sotto controllo, e altri in cui tutto sembra crollare.

All’inizio ciò che conta è trovare un modo per mantenere l’equilibrio, dare priorità a ciò che è importante sia nella carriera che nel ruolo di madre.

Ma ben presto, realizzerai che la ricerca di questo equilibrio è di per sé fonte di frustrazione, come camminare su una fune: difficile godersi il panorama, vero?

Ecco perchè con il mio lavoro ci concentriamo insieme su costruire un cammino diverso, che tenga conto di chi sei, delle tue esperienze e aspirazioni, di tutto ciò che ti circonda senza rinunce. Con scelte consapevoli.

E’ “ok” riconoscere che va bene chiedere aiuto lungo il cammino. La co-genitorialità non deve essere una lotta solitaria—è una responsabilità condivisa, e trovare un equilibrio che funzioni sia per te che per il tuo bambino è la chiave.

Perchè non scoprire come posso aiutarti?

Giusy Falco, PCC ICF

Aiuto le donne avvocato nel Corporate e M&A a costruire una vita sostenibile senza dover scegliere tra professione e responsabilità personali.